giovedì 11 luglio 2013

L'intervento

Ormai sono passati piú di venti giorni dal mio intervento di colecistectomia. Poco dopo il mio ultimo post sono finita di nuovo al pronto soccorso per aver avuto tre coliche in un giorno: mi hanno tenuta in ospedale due giorni, poi sono stata dimessa il lunedì con l'intervento programmato per il mercoledì! La mia paura piú grande era la reazione di Matilda, che usa il seno non solo per mangiare ma anche molto spesso per consolarsi, al fatto che per un giorno avrebbe dovuto prendere solo il biberon, ma la mia bimba mi ha provato ancora una volta che è un vero angelo. Infatti é stata brava e ha preso il biberon senza troppe storie.

La notte dopo l'intervento ho ricominciato ad allattare e dopo pochi giorni anche io ero come nuova. Non mi sembra vero, adesso, di non avere piú coliche e stare finalmente bene!

Abbiamo superato anche questa, insieme!

sabato 15 giugno 2013

Ricapitoliamo

Negli ultimi due mesi non ho avuto molto tempo per scrivere. Avevo la scuola da finire e non é stato facile con una bambina a cui badare.

Come se non bastasse, tre settimane fa ho iniziato a stare male: era un mercoledí sera, ero sul divano e stavo allattando Matilda quando ho iniziato ad avere mal di schiena. Il tempo di mettere giú mia figlia e andare a coricarmi e il mal di schiena era diventato cosí forte da non essere sopportabile. Piano piano il dolore si é spostato allo stomaco e non mi lasciava respiro.
I miei genitori hanno chiamato la guardia medica che, dopo avermi visitata, ci ha suggerito di andare al pronto soccorso sconsigliandoci di portare una bimba piccola come Matilda. Cosí sono partita con mio padre lasciando mia figlia con mia madre, pensando che sarebbe stata tranquilla dato che di sera le do un'aggiunta di latte in polvere.
Certo, come no! Un'ora dopo mia madre é corsa al pronto soccorso per portarmi Matilda che stava piangendo disperata!
Mi hanno fatto una flebo di antidolorifico, le anilisi del sangue e mi hanno dimessa con la richiesta per un'ecografia addominale abbastanza urgente. Ma la sanitá italiana si sa com'é, e la prenotazione me l'hanno data due settimane dopo.
Bene, alla fine sapete a cosa era dovuto quel male? Calcoli alla cistifellea. Piccoli piccoli e, per questo, pericolosi: calcoli piú grandi se ne stanno fermi dove sono, ma quelli piccoli si muovono col rischio di ostruire le vie biliari o fare danni altrove. Sono da operare.
Quando me lo hanno detto mi é caduto il mondo addosso. Non sono mai stata operata, non ho mai avuto problemi salute molto importanti e deve succedere proprio ora che come unico pensiero dovrei avere Matilda?
Dovró sospendere l'allattamento, spero solo per il giorno dell'operazione, e Matilda verrá ricoverata insieme a me: mi sistemeranno in ginecologia invece che in chirurgia. Per adesso continuo ad avere coliche spesso, ma non mi hanno ancora chiamata per l'operazione.

Intanto Matilda cresce, é una bambina sveglia e sorridente. Eccola qui:

sabato 13 aprile 2013

Alla fine arrivi tu

Matilda non aveva alcuna fretta di nascere, e così il 7 aprile, a 41 settimane e tre giorni di gravidanza, mi ricoverano per l'induzione al parto. Dopo una notte insonne, entro in ospedale il mattino presto e mi vengono fatti alcuni esami. Con me c'è mia madre, agitatissima e impaziente: sono le 11 e ancora non mi hanno fatto l'induzione.
Mi applicano il gel alle 11.30 e mezz'ora dopo le contrazioni iniziano. "Signora, vada a casa, di sicuro partorirà stanotte o domani", così dicono a mia madre, ma lei decide di rimanere. E meno male, perchè un paio d'ore dopo mi trovano dilatata di 5 centimetri e mi mandano di corsa in sala parto, considerando che le cose stavano andando piuttosto velocemente.
Lì faccio l'ennesimo tracciato, non ne posso più, le contrazioni sono forti e l'ultima cosa che vorrei è questa roba attaccata alla pancia! Chiedo di partorire in acqua e poco dopo mi accontentano: entro in vasca ed è un gran sollievo!
Presto inizio a spingere, e lo faccio per un numero di volte che mi pare infinito! Dopo un po' l'ostetrica inizia a dire a mia madre "Guarda, guarda!". Io, piena di speranza, chiedo se si vede la testa...no, si vede quanto spingo forte. "Possibile che ancora non si veda la testa?! Non uscirà mai!!", questi sono i miei pensieri.
E invece ecco la testa che spunta! Matilda è lì, ancora una spinta ed è fuori. Mentre aspetto la prossima contrazione lei scalcia, pare che dica "Dai, mamma, fammi uscire!".
Un'ultima spinta ed eccola, la sento piangere e me la mettono subito sul petto. E' così piccola e non sta ferma  un attimo, è bellissima. Si attacca subito al seno, senza alcuna difficoltà.
Non so bene cosa sia capitato, da quel che ho capito la placenta non è uscita bene e ci sono molti coaguli, comunque sono troppo sfinita per badare a quello che dice il dottore, vorrei solo che la finissero di trafficare là sotto e mi lasciassero riposare un po'! Mi mettono parecchi punti, quando chiedo quanti sono mi dicono solo che sono tanti.
Quello del parto è un dolore che si dimentica, sì, ma ci vorrà del tempo...

La vera magia, comunque, inizia dopo. Inizia quando mi rendo conto che Matilda è esattamente come l'avevo immaginata, che ogni espressione sul suo viso mi sembra di conoscerla da sempre, che ha il profumo più buono che esista su questo mondo, che i suoi occhi neri sono un mare di dolcezza, che la sua voce è la musica più bella che abbia mai sentito, che il mio amore per lei è ancora più grande di quello che credevo.

Matilda oggi ha 6 giorni, ma mi sembra di averla con me da sempre...




mercoledì 20 marzo 2013

Fotografia

Matilda mi fa aspettare e io ho finalmente ricominciato a fotografare. Da un po' di tempo ho questa passione, ma nell'ultimo anno ho fatto davvero pochissimi scatti. Con tutte le cose che avevo per la testa, la mia Canon è rimasta in un angolo per tutto questo tempo, ma ora è tornata in funzione: sono più tranquilla e serena e così mi è tornata la voglia di scattare qualche foto.


Questa foto, per esempio, è una di quelle scattate oggi. E' la mia sorellina che voleva che la fotografassi con i nuovi vestiti (appena arrivati da Kiabi, che tra l'altro consiglio vivamente perchè è tutto di buona qualità ma a prezzi veramente bassi).
Se volete dare un'occhiata a tutte le mie foto, mi farebbe molto piacere. Potete vederle qui, oppure, se preferite Facebook, qua (però su Facebook la qualità delle foto è veramente limitata).

giovedì 14 marzo 2013

Ma quando arrivi?

Non so se quello che provo sia definibile agitazione. Non è paura, assolutamente. Non è ansia. Penso sia impazienza, più che altro: non ce la faccio più ad aspettare!
Voglio conoscere la mia bambina, voglio vedere il suo viso che, già lo so, sarà il più dolce che abbia mai visto, voglio poterla stringere tra le mie braccia! Per nove mesi lei è stata solo un'idea, un sogno bellissimo, un nome dolcissimo. Adesso non sto più nella pelle: sta per diventare realtà!
Mi capita di stringere i suoi vestitini e di accarezzare la culla, che è già tutta pronta con le coperte ben in ordine, nel tentativo di sentirla più vicina a me. Lo so, forse è stupido, in fondo lei quegli oggetti non li ha mai visti nè usati, ma mi dà un certo sollievo, quando mi sento giù, perchè mi rendo conto che lei non è solo un sogno, che è una bellissima realtà e presto si farà vedere.
E' buffo, direi. Sono al nono mese di gravidanza, le mie dimensioni sono le stesse di una mongolfiera e Matilda si fa sentire con i suoi calci, eppure io ancora non riesco a crederci. Mi sembra ancora troppo bello per essere vero. Sto seriamente diventando mamma?

La culla di Matilda, che è la stessa in cui ho dormito io 16 anni fa:




Ma come è possibile amare così tanto una persona che non è ancora nata?

lunedì 4 marzo 2013

Un papà tre giorni al mese

L'entusiasmo della scorsa settimana direi che è sparito del tutto. Un po' la noia, un po' la calma piatta di questo periodo, un po' gli ormoni della gravidanza, non so, comunque fatto sta che il mio umore è a terra.
E' un periodo pesante, sono stata bene tutta la gravidanza ma adesso l'ultimo mese si fa sentire. Non faccio che ripetere alla mia bimba che deve nascere presto, perchè qua moriamo dalla voglia di vederla. Speriamo che mi ascolti! Intanto io mi do da fare con un hobby che ho scoperto da qualche mese: il ricamo. Mi rilassa e mi dà la possibilità di fare qualcosa di utile, per la mia Matilda, infatti per ora non ho ricamato altro che bavaglini, la borsa per il cambio da tenere sul passeggino e adesso mi sto dedicando a un accappatoio per neonati.
Ecco uno dei bavaglini:


Comunque non sono solo la noia e gli ormoni a rendermi triste: finora mi illudevo che il mio ragazzo, alla nascita della bambina, potesse fermarsi qua almeno una settimana, e invece oggi ho dovuto venire a contatto con la realtà. Non avrà più di tre giorni di permesso al lavoro. Tre giorni?? Ma come possono bastare? Come può avere il tempo di conoscere sua figlia in soli tre giorni?
Finchè eravamo soltanto io e lui, beh, in qualche modo riuscivamo a vederci: un po' andavo io a Modena e un po' veniva lui qua a Cuneo. Ma adesso io con una bimba così piccola non posso pensare di spostarmi in treno...e lui potrà davvero passare soltanto tre giorni al mese con Matilda? Io non ci voglio credere.

martedì 26 febbraio 2013

Iniziamo!

Ho provato tante volte a mettere su un blog: lo sistemavo e lo personalizzavo per bene, ma poi mi trovavo a dover scrivere qualcosa e lì iniziavano i problemi. Mi è sempre sembrato di parlare da sola, scrivendo su un blog, perchè un conto è avere gente che ti segue, legge e commenta, un conto è essere completamente ignorati da tutti...i miei blog sono sempre stati completamente deserti.
Ma questa volta ho delle intenzioni serie, mi va di scrivere, di sfogarmi così: ho provato i forum, ma c'è troppa gente e i miei post rimangono sempre sepolti da quelli altrui, ho provato Facebook ma ci sono troppe persone che vedo tutti i giorni, compagni di scuola, professori, parenti, con cui non mi va di condividere tutti i miei pensieri, ho provato anche a tenere un diario ma che noia! Nessuno può leggere e commentare, e poi, sinceramente, con tutto quello che scrivo già per scuola, non mi va di scrivere a mano cose troppo lunghe. E allora adesso provo i blog e lo prometto: ci proverò seriamente questa volta!

Allora, da dove iniziamo?
Ho 16 anni e sono a 35 settimane e 5 giorni di gravidanza.
Sto con un ragazzo, da poco più di un anno, un bellissimo e dolcissimo ragazzo africano. Il problema è che lui è di Modena e io di Cuneo, circa 3-4 ore di macchina, 7-8 di treno (considerando che bisogna cambiare svariate volte e tra un treno e l'altro a volte bisogna aspettare anche un'ora). Lui lavora, quindi ci possiamo vedere una volta al mese, se va bene. Così, dopo esserci visti ben poco per diversi mesi, a giugno, finita la scuola, io ho preso e mi sono fatta un mese di vacanza da lui.
A metà luglio sono tornata a casa e qui è cominciata la mia avventura: il ciclo non arrivava. Oh cavolo! Dopo 3-4 giorni di ritardo l'ho detto a lui, che è stato investito dal più totale panico: era sicuro, io ero incinta. "Ma no" gli dicevo, "figurati, sono sicurissima che il ciclo arriverà". Dopo un paio di giorni esco con un'amica e compro un test di gravidanza: è tarda mattinata, l'idea sarebbe quella di tenerlo lì e aspettare di farlo la mattina dopo, con la prima pipì della giornata, come consigliato, ma l'ansia è troppa. Entro nel bagno di un bar e lo faccio lì.
Lo vede la mia amica per prima. "Ma se ci sono due linee cosa vuol dire?" mi chiede. OH NO!
Lo guardo io, Dio, sono incinta.
Non piango, non sono triste, non ho paura, mi vien da ridere. Quelle due linee erano ciò che più temevo eppure, vedendole, mi sono sentita una donna per la prima volta.
Quella sera, nel letto, mi tocco la pancia e sorrido. Sono preoccupata, cosa diranno i miei? Non lo so, ma sono felice. Non ho dubbi sul da farsi: io voglio questo bambino, non potrei abortire mai, nè darlo in adozione. Diventerò mamma!
Anche il mio ragazzo è d'accordo con me: lo teniamo, non si discute. E' un duro colpo anche per lui, ma mi sta vicino e mi sostiene. "Andrà tutto bene, io ti amo" mi dice, e subito mi tranquillizzo.

Ecco, questi siamo noi:




Ed eccomi qua, adesso, all'ultimo mese. Questa gravidanza è volata, siamo già a fine febbraio. Aspetto una bimba, che chiamerò Matilda.
La scuola non l'ho lasciata, continuo a frequentare qualche ora al giorno, studiando da casa quel che mi manca. Il preside si è dimostrato una persona meravigliosa che mi aiuta tantissimo, posso entrare e uscire da scuola a mio piacimento, in base alle mie necessità!
Sono enorme, mi sento una mongolfiera...già non ero magra prima, ma ora sono peggio di un dinosauro (e dire che al corso preparto sono quella con meno pancia!).

Eccomi qui: (Questa foto ha un paio di mesi, ora sono ancora più grossa!)